mercoledì 18 febbraio 2009

Corallium rubrium-Corallo rosso


Il corallo rosso è un octocorallo.

CURIOSITA': Secondo Ovidio il corallo rosso nacque dal sangue di una delle Gorgoni, Medusa, quando Perseo la decapitò. Le Gorgoni avevano la capacità di pietrificare con lo sguardo, e il sangue di questa, al contatto con la schiuma creata dalle onde, pietrificò alcune alghe che col sangue divennero rosse.

Il Vasari, nella descrizione del quadro Perseo e Andromeda, scrisse:"dov’è Perseo, che sciogliendo Andromeda, nuda allo scoglio marino, et havendo posato in terra la testa di Medusa, che uscendo sangue dal collo tagliato, et imbrattando l’acqua del mare, ne nascieva i coralli. "

Si pensa che la parola corallo derivi dal greco koraillon, cioè "scheletro duro", per altri invece deriverebbe sempre dal greco kura-halos, cioè "forma umana" ed altri ancora, infine, fanno derivare il termine dall'ebraico goral, nome usato per le pietre utilizzate per gli oracoli , tra le quali ruolo preponderante era svolto appunto dai coralli.

Il corallo rosso è l'unica specie del genere Corallim che vive nel Mediterraneo, ma è diffuso anche nell’Atlantico orientale , di solito fino a 200 metri di profondità in luoghi poco illuminati con scarsa vegetazione.

In genere, popola tutti i mari del globo con il limite estremo costituito dal largo dei circoli polari. L'aspetto e la colorazione del corallo varia in relazione al luogo ed alle profondità in cui si trova.

Ha bisogno di condizioni di vita particolari: salinità dell'acqua costante, ridotto movimento dell’acqua e poca illuminazione. Il tasso di sedimenti in sospensione nell'acqua, se troppo elevato, ne limita la sopravvivenza.

Vive pertanto preferibilmente in luoghi ombrosi e riparati (grotte semioscure, strapiombi, fenditure delle rocce), a partire dalla profondità di 20/30 metri fino a 200 metri. Eccezionalmente si può osservare a basse profondità (4 m), ed anche in notevoli quantità, nelle grotte. In Liguria, nella Riserva Marina di Portofino, la presenza del corallo rosso è continua su tutto il versante meridionale tra i 15 e i 45 metri di profondità, con anche 200 colonie per metra quadrato; caratteristica peculiare di questo corallo è la lentezza di crescita (un centimetro ogni circa 15 anni contro i 3-4 centimetri di altre zone) e la non sfruttabilità commerciale per via della sottigliezza.

Forma colonie ramificate, che possono superare i 20-30 cm di altezza, di colore generalmente rosso brillante, ma a volte rosa, bianco, marrone ed eccezionalmente nero.I polipi sono bianchi e trasparenti, lunghi solo pochi millimetri, con otto tentacoli bordati di appendici pinnate, visibili quando questi sono estroflessi per la cattura del cibo.Lo scheletro calcareo, durissimo e ricercato come materiale per la costruzione di gioielli, è ricoperto da uno strato di tessuto molle chiamato cenosarco, che viene rimosso per la lavorazione e lucidatura per la realizzazione di monili e sculture artistiche.

Si riproduce, per via sia asessuata che sessuata, rilasciando larve che, dopo una fase di embrione della durata di circa un mese, si fissano al substrato.

Ha una crescita molto lenta (3-4 cm l’anno in altezza, 0,62 mm l'anno in diametro) e questo lo rende particolarmente vulnerabile all’azione di raccolta dell’uomo, un tempo operata con metodi distruttivi; oggi in Italia si ha una pesca di tipo selettivo, effettuata in acqua direttamente da sub, che permette, se effettuata con criterio, di massimizzare la resa della pesca con la scelta solo dei rami più grandi permettendo nel contempo la salvaguardia della specie.

Si nutre di Plancton e di sostanze organiche sospese, catturate dai tentacoli dei polipi.
Questi sono ricoperte di migliaia di cellule ectodermiche, tipiche deicelenterati e dette cnidoblasti, contenenti una sostanza urticante che paralizza le prede.

UN PROGETTO IMPORTANTE:
E' stata istituita la AMP di Capo Caccia e Isola Piana, all'interno della quale è stata creata una zona "A" specifica di rispetto assoluto per preservare la "Grotta del Corallo", dove sui soffitti interni ed in tutta la zona circostante è ancora esistente una buona quantità di corallo e per il quale è in corso un progetto, unico nel suo genere, di ripopolamento con la creazione di supporti speciali ai quali sono stati innestati spezzoni di corallo provenienti dagli scarti di taglio forniti dai corallari subacquei professionisti che operano nella zona.

Questi particolari supporti di granito sono stati affondati nella zona di Punta Sant’Antonio e popolati con colonie di corallo, in modo da porre le basi per una futura conservazione della specie nella zona. Durante una successiva fase di affondamento sono state posizionate ulteriori strutture sott'acqua al fine di fornire un supporto ad ulteriori colonie.

3 commenti:

Matt Iron ha detto...

Ciao Vale! Complimenti per i tuoi fantastici interventi, volevo chiederti se il corallo rosso può essere considerata effettivamente una specie a rischio di estinzione oppure se la pesca è stata proibita per evitare che lo diventi a causa della sconsideratezza e dell' avidità umana?
Mi puoi dire cosa si intende per corallo nero?
Io avevo sentito parlare di un parassita della gorgonia chiamato Gerardia Savaglia, non di "polipetti che crescono autonomamente"?
Ciao a presto!

cristian ha detto...

MITICA VALE!!! troppo bello, si anch'io voglio sapere se può essere ritenuto a rischio! Matteo, Matteo...la tua domanda...la tua domanda...birbantello!!!
buone bolle!!!

claudio ha detto...

E brava vale articolo sicuramente interessante,i miei complimenti.
Per rispondere a Matteo!!!Matteo il corallo manco devi pensarci se è specie a rischio estinzione o meno,il corallo non si tocca punto e stop.
Guarda che ti frugo le tasche dal gav ragazzaccio aahaa
saluti salati claudio