martedì 30 giugno 2009

ESSERE ISTRUTTORE "ricreativo"...























Essere istruttore...ma cosa significa questa frase?
Cerchiamo di capirlo insieme...la figura dell'istruttore ultimamente si è fatta da parte per dare spazio al tek super profondo abysII sommergibile la vendetta divers...molti dei quali sono dei "semplici" AOWD con deep che decidono di chiudere i ponti con il ricreativo e dedicarsi alle immersioni con miscela...tutto questo perchè il settore ricreativo non affascina più e si crede che sia ormai superato da tempo...ma non è assolutamente così! La colpa è...la colpa è di chi non ha saputo trasmettere il giusto amore per il mare come tale, si avete letto bene! Tanti Instructor R. si sono dedicati alla vendita di brevetti e attrezzature senza coinvolgere adeguatamente il proprio allievo, come se esso fosse solo un numero per implementare il proprio palmares...oggi tutti pensano alla best mix, 12+12 oppure un bel 15+15? muta in trilaminato, oppure neoprene ipercompresso da 2mm? quato sei stato fondo? ma dové'è il vecchio amore per il nostro mediterraneo? dove sono finiti i diver che "l'importante è stare assieme e tanto divertimento"?
ricordo ancora quando in una sessione di caccia fotografica sono rimasto a fluttuare in pochi metri d'acqua per scattare delle bellissime immagini ai micro-organismi che "infestavano" lo scoglio sotto il mio albergo...ecco che poi c'è il rambo tutto muscoli...due minuti-tutti-pronti-al-tuffo--marsch!!!
quello che espone il proprio marchio per far capire che è un'istruttore anche sulle mutande...quello che ti deve far capire che come lui solo Gesù riesce a fare le stesse cose in deco a -450mt...e forse Gesù si troverebbe in seria difficoltà...ma andiamo dai! Il nostro mare piano piano sta vivendo la peggiore delle sue crisi ittiche e ambientali, noi come istruttori che usufruiamo tutte le domeniche e oltre delle sue meraviglie, dovremmo fare da ambasciatori a difesa del suo patrimonio e da questo punto partire per insegnare all'allievo che la prima cosa da fare non è indossare il gruppo ara, ma rispettare il luogo dove andrà a divertirsi in futuro!
Certamente che dobbiamo anche promuovere una serie di iniziative commerciali...è il nostro lavoro! però di base deve esserci l'amore per la nostra professione...quando andiamo a spiegare lo svuotamento maschera per la 351° volta nell'ennesimo corso Open facciamolo con entusiasmo, pensando a quando eravamo noi dall'altra parte...e poi, un minimo di creatività non guasta mai! Talvolta si osserva un comportamento quasi di sufficienza nell'insegnare, niente di più sbagliato!
Ho iniziato all'età di 6 anni grazie al mio caro zio incursore di marina che per la prima volta in un isola vicino la Sicilia(Pantelleria) mise sulla mia schiena un gruppo ara dell'epoca, poche pinneggiate e il mondo sommerso comparve dal nulla...che bello, da quel momento decisi che la subacquea doveva far parte della mia vita e così è stato, infatti per anni solo con l'ausilio di pinne-muta-pesi-maschera facevo delle bellissime apnee in giro per l'Italia, poi sono arrivati i primi corsi(PADI-SSI) che ricordo ancora con tanta gioia(grazie Stefano Magro, il mio primo istruttore), i primi lavoretti come divemaster, la gestione di un centro immersioni in Toscana e il corso come istruttore PSS ricreativo...ancora oggi credo di poter trasmettere la stessa passione di quando ho iniziato, quando credevo di poter cambiare le cose, raccogliendo tutti i rifiuti dal mare e dalle spiagge, per poi ritrovarli più numerosi dopo soli pochi giorni...quando andavo a togliere gli ami che uccidevano i poveri delfini e tartarughe al largo della Spagna...dal cercare di sprecare meno acqua possibile, non prendere mai coralli o simili, meglio guardare e fotografare...forse una mera utopia...però queste cose le porterò dentro di me per sempre e spero di essere in grado di trasmettere il mio entusiasmo a tutte le persone che amano la disciplina subacquea!
Il mio non è uno sfogo contro i corsi, che sono indispensabili per progredire con sicurezza, ma contro il voler a tutti i costi la patacca tralasciando lo scopo per cui si è iniziata l'avventura marina...l'amore verso il mare nostrum...cerchiamo di non far diventare i nostri allievi solo dei dispensatori di euro e facciamo guardare loro più lontano delle loro pinne.
Tornando ai corsi tek, ricordiamo volentieri che per divenire dei subacquei utilizzatori di miscele, prima dobbiamo passare dal ricreativo fatto bene, infatti le basi sono fondamentali per progredire spediti verso mete importanti come il trimix o il decompression, non abbiate fretta di avanzare in questo panorama ancora abbastanza nuovo e sperimentale come la subacquea tecnica, ampliamente modificata negli ultimi tempi e noi istruttori ricreativi siamo tenuti a far innamorare progressivamente il nostro allievo al più bello tra gli hobby in circolazione...la scoperta del mondo sommerso!!!

BUONE BOLLE!!!

sabato 27 giugno 2009

Somministrazione di ossigeno normobarico




"L'ossigeno medicale è considerato, dalla legge italiana, un farmaco per cui è richiesta ricetta medica. La somministrazione terapeutica è conseguente alla prescrizione medica.
Ciò significa che l'acquisto è regolato e che la somministrazione deve essere fatta secondo le indicazioni del medico, per le varie necessità. La somministrazione di ossigeno non è, allo stato attuale, un cosiddetto "atto medico", cioè una manualità riservata ai laureati in medicina. "
Non fare soccorso secondo le norme di buona tecnica internazionalmente raccomandata, specie se in possesso di comprovabile informazione / formazione tecnica specifica, può configurare gli estremi di una omissione di soccorso. In altre parole, mentre non esistono specifici divieti all'uso dell'ossigeno 100% negli incidenti da decompressione e nei casi di pre-annegamento, esistono specifiche raccomandazioni in tal senso, rivolte sia al personale medico che al soccorritore "di strada".
Le controindicazioni e gli eventuali effetti collaterali della somministrazione di ossigeno al 100% in simili circostanze, sono di scarsa o nulla importanza. E' decisamente maggiore il rischio di ripercussioni, effetti negativi e sequele permanenti in caso di mancata o insufficiente somministrazione che il rischio, del tutto potenziale, di complicazioni legali in caso di somministrazione corretta. "

estratto dal sito del D.A.N per rispondere alla domanda del mio amico Alfredo sulla legalità o meno della somministrazione di O2 in caso di emergenza.
l' articolo completo : https://www.daneurope.org/faq83.htm
Auguro tante bolle normossiche a tutti !!!

domenica 7 giugno 2009

Grafico delle prestazioni degli erogatori

Quello che si vede nell' immagine è un grafico che illustra le prestazioni di un erogatore.
Tutti i sub, esperti e non, dovrebbero sapere come funziona per poter acquistare un buon erogatore senza dover guardare per forza la marca.
Per leggerlo correttamente dobbiamo partire da sinistra verso il basso e seguire la curva in senso antiorario.
L' area contenuta all' interno della curva si identifica con il valore dello sforzo respiratorio, un atto completo: di inspirazione la parte bassa di espirazione quella opposta.
All' inizio lo sforzo (guarda il grafico dall'estrema destra verso il basso) è notevole e corrisponde alla iniziale richiesta d' aria, poi decresce e diventa negativo(l' aria entra nella bocca senza che si debba "succhiarla") per via dell' innesco dell' effetto venturi.
I due momenti dell' inspirazione ci introducono a due concetti fondamentali:il primo la sensibilità ed il secondo la portata, di cui parleremo nei prossimi post.
Si capisce così che il fuzionamento ottimale prevede un basso sforzo iniziale ed un immediato picco di sforzo "negativo", ma facciamo attenzione, non è così scontato: l' eccessiva sensibilità e l' innesco dell'effetto venturi causano l'andamento in continua del secondo stadio quando non è in bocca.
Per evitare questa situazione spiacevole soprattutto per i neofiti, le case produttrici e le norme vigenti sono estremamente conservative, sacrificano le prestazioni, a scapito di una presunta sicurezza.
La seconda parte del grafico da destra verso sinistra in alto, identifica lo sforzo espiratorio ed è altrettanto importante in quanto tanto minore sarà la fatica che dovremo fare tanto meglio evacueremo l' aria povera di ossigeno dagli spazi morti.
I moderni erogatori dispongono di valvole sovradimensionate ed alle volte anche doppie, quindi anche se non dobbiamo sotto valutarne l' importanza possiamo dire che da questo punto di vista hanno prestazioni equivalenti.
Quando andrete ad acquistare o ritirerete dalla manutenzione annuale un erogatore provatelo e sentitene la sensibilità, la forza che occorre con un respiro per innescare il venturi, e la portata d' aria.
Non sotto valutate questi aspetti perché anche se il vostro secondo stadio non andrà mai in continua, non è detto che quando ad esempio vorrete provare la profondità le sue prestazioni vi garantiscano altrettanta sicurezza e piacere di restarvici.

Tante bolle goduriose a tutti!!!