venerdì 27 febbraio 2009

EUDINEWS


Cari lettori di NDL, in occasione del ormai consolidato appuntamento con Roma, i membri di NDL saranno presenti con tanta voglia di conoscere le varie novità di mercato e intraprendere nuove amicizie! Questa è una grande opportunità per conoscere i vari personaggi che ruotano intorno al nostro mondo, il mondo dei sub! Quindi, non fatevi sfuggire questa manifestazione!

tutti a Roma!!!
Buone Bolle!!!

FORMA FISICA E IMMERSIONI




SI, siamo proprio quelli della foto...Cris-Matt-Cla'...NO, il numero di quella in mezzo è rilasciato solo dietro pagamento...SALATISSIMO!!! apparte gli scherzi...avevamo scritto un'articolo introduttivo sulla forma fisica che deve ottenere un subacqueo...eccoci nuovamente impegnati nella ricerca di nuovi sviluppi nel campo del fitness!
Ovviamente un subacqueo non deve diventare un piccolo Conan il Barbaro per godersi le meraviglie dei nostri mari, basta un di attività moderata in caso di immersioni tendenzialmente ricreative e incrementare tale attività in caso di tuffi impegnativi(tecnici).
Una buona preparazione inizia dalla "tavola", bisogna capire che non possiamo costruire una ferrari senza il motore! Il nostro organismo risponde in base agli stimoli ricevuti, quindi mangiando sano, riusciremo a stimolare una reazione positiva, che si traduce in una sola parola:salute! Un buon inizio prevede la frequentazione di corsi fitness, oppure della più
economica delle attività...la corsa, ovviamente moderata e controllata tramite un cardiofrequenzimetro! La pesistica può aiutare, ma non è di fondamentale importanza, serve solo
a farci aumentare la forza in caso di bisogno(bibo issato sulla barca ecc.), invece tutto quello che riguarda il miglioramento dei nostri limiti aerobici, può servire al nostro scopo. Ipotiziamo di essere immersi e improvvisamente capitiamo dentro una leggera corrente, si ok, la procedura la conosciamo, non cercare di contrastarla e nuotarci contro, comunque un leggero affanno può essere una delle conseguenze, ecco quindi che il nostro lavoro "terrestre" viene a darci una mano, le dure ore passate a frequentare i vari corsi hanno fornito un valido supporto, infatti l'affanno è subito risolto dopo pochi istanti e l'immersione può essere nuovamente ripresa senza ulteriori "disagi".
Parliamo di spinning, attraverso lo spinning, grazie ad un buon programma di allenamento, si possono migliorare tutti i parametri utili a raggiungere una condizione fisica ottimale.
Elaborato dal ciclista americano Johnny G., lo spinning tende a coinvolgere l'esecutore in maniera totale, sia fisicamente che psicologicamente. Pertanto, insieme alla resistenza organica (efficienza cardiocircolatoria e respiratoria) vengono esaltate anche le capacità volitive ed emozionali. Subiscono un benefico trofismo e potenziamento anche i muscoli degli arti inferiori.
Il coinvolgimento organico e muscolare a vari gradi di intensità fa dello spinning un'attività fisica per tutte le età, dai giovanissimi i meno giovani, dai principianti gli atleti di livello.
Ultimamente, provando questo tipo di attività ho notato un miglioramento generale, fisico molto più tonico e una capacità di respirazione quasi raddoppiata che si traduce in consumi ridotti e maggior benessere durante l'immersione!
Buone Bolle!!!

giovedì 26 febbraio 2009

CONFIGURAZIONE ATTREZZATURA-JACKET




Durante le nostre immersioni, sia tecniche che ricreative, il gav ha il compito di riequilibrare la compressione dei vari elementi in profondità.
In passato, la "moda" prevedeva sacchi enormi, ingombranti e naturalmente "limitanti" per i nostri tuffi nel blu, poi una maggior consapevolezza, l'evoluzione naturale delle tecniche hanno portato a modificare radicalmente questo concetto, infatti attualmente l'uso di gav con litraggi enormi è stato lasciato perdere per adottare sacchi di piccole- medie capacità(20l-30l max), naturalmente il tutto dipende dal tipo d'immersione(mono-bibo).
Nel caso siate degli utilizzatori di muta stagna, è più che ovvio che il gav "bisacco" è assolutamente inutile, infatti la muta stessa può essere utilizzata come compensatore d'assetto in caso di avaria del jacket, inoltre anche il pallone di emergenza può trovare un uso in questo caso, basta però che sia dotato di valvola di scarico(ovviamente)! Oltre per le capacità di spinta, i gav possono esssere catalogati anche per tipo, i principali sono due: il tradizionale sacco che "avvolge" il sub, così detto gav ricreativo, fatto in un unico pezzo e con lo schienalino in plastica e fascia in cordura per fissare la bombola(vedi articoli precedenti)e il più recente "wings", composto da due parti ben separate, lo schienalino in acciaio inox con imbrago e il sacco(appunto del tipo wings) che vengono assemblati sul bibombola(o mono), tramite due fascioni metallici che vengono chiusi tramite due viti, chiaramente lo schienalino deve opportunamente trovarsi in posizione giusta per non ritrovare le viti sulla nostra schiena!
i Cinghiaggi sono composti da un unico pezzo e la vestizione avviene facendo scorrere ed aprendo il cinghiaggio di destra; prima posizioneremo il braccio sinistro(con la delicata valvola m.stagna) poi faremo scorrere quello destro e fisseremo il tutto!
Il nostro compensatore di assetto dovrà avere in dotazione anche degli anelli a D in inox, in modo tale da poter posizionare parte della nostra attrezzatura. Quelli indispensabili sono: anello sulla cintura nella parte sinistra(per bombola stage), quello sul petto(sempre SX, sempre per stage), quello sulla destra per torcia di emergenza o altro. Nel sottocavallo troveremo un'ulteriore D-ring in posizione centrale che servirà per fissare il nostro amatissimo scooter subacqueo.
Chiaramente la frequentazione di un apposito corso tecnico è opportuna per conoscere nei dettagli il come si può evolvere nel proprio modo di andare sott'acqua!

Buone Bolle!!!
al prossimo articolo!!

CORSO CPR+OXIGEN INSTRUCTOR PSS 4-5 APRILE


Nei giorni 4-5 Aprile si svolgeranno due corsi importantissimi, il CPR E L'OXIGEN Instructor.
Verranno toccati tutti gli argomenti sul salvamento di una persona, come rianimarla, comprimere eventuali ferite e come valutare la scena dell'incidente. Inoltre in contemporanea sarà svolto il corso per la somministrazione d'ossigeno, importantissima in caso d'incidente subacqueo(vedi articoli precedenti), il corso sarà tenuto dal Trainer PSS Luca Sasdelli, che per l'occasione si trasferirà nel nord Italia per maggiore comodità dei corsisti(quasi tutti Lombardi).
Per chi fosse interessato a frequentare questo tipo di corso, rivolto a tutti gli istruttori può contattare la scuola a questo indirizzo mail: cristian@kon-tiki.biz.
buone bolle!!!

IMMAGINI DAL MARE "TOSCANO" 2
















Ecco altri scatti fatti in vari periodi, in luoghi diversi...
ma sempre con il comune amore per il nostro mare!
Buone Bolle!!!

IMMAGINI DAL MARE "TOSCANO"
















Pubblico volentieri una serie di foto che riprendono piccole
storie di vita marina, ovviamente il tutto è molto amatoriale,
ma la passione che riescono ad esprimere anche questo tipo di scatti,
è veramente appagante!










BUONE BOLLE!!!

LA CONFIGURAZIONE DELL'ATTREZZATURA


La configurazione dell'attrezzatura è fondamentale per ogni subacqueo, sia esso un ricreativo o tecnico(specialmente se tecnico). Eppure talvolta non viene considerato un fondamentale della subacquea e non riceve la giusta attenzione che meriterebbe.
Ricordate le prime esperienze? quando ci hanno detto di mettere il gav così e gli erogatori in questo modo? si, è già un semplice esempio di configurazione, che può portare in caso d'emergenza ad un veloce e intuitivo intervento da parte del compagno che saprà d'istinto dove agire! Quindi la configurazione deve essere pensata per fronteggiare al meglio le possibili neccessità in acqua e non per comodità. Da questo elemento ne consegue che bisogna standardizzare la nostra attrezzatura con quella del nostro gruppo sub, come conseguenza avremo un margine di sicurezza quasi raddoppiato!
Passiamo in rassegna le maggiori caratteristiche di una corretta configurazione dei tempi moderni: Minime sporgenze di fruste o altre parti di attrezzatura che potrebbero causare una difficoltà di avanzamento, Massimalizzare la razionalità, individuare il superfluo e eliminarlo.
Tutti i componenti devono essere presi con il massimo dell'agilità e velocità, non si può avere un coltello, torcia, manometro irragiungibili o molto difficili da prendere.
Bisogna essere perfettamente bilanciati nella zavorratura, ricordo a tutti che parte dell'attrezzatura è già da considerare zavorra!
Rubinetterie "libere", dobbiamo essere in grado(questo è un assoluto nella tecnica) di arrivare ai propri rubinetti senza l'aiuto del compagno, in modo da poter chiuderli istantaneamente in caso di perdite(mono doppio attacco o bibo).
conoscere perfettamente la disposizione dell'equipaggiamento del nostro buddy!
SI, essere anche ridondanti, ma non in stile albero di natale.
La qualità deve essere una prerogativa, mai scegliere in base al prezzo più basso...
Da quando in Italia si è cominciato a parlare di subacquea tecnica, sono affiorate come funghi tantissime didattiche con varie filosofie...molte sono mestamente fallite, altre hanno portato avanti dei progetti di successo(vedi PSS)...prendiamo come esempio la famosa frase "cosa portiamo sott'acqua"? inizialmente tutto, poi guardando le statistiche degli incidenti si è optato per "smagrire" la configurazione, inoltre negli ultimi anni una nuova filosofia è entrata nelle nostre teste in modo prepotente, quella "DIR STYLE" che prevede il concetto di gruppo vestito e operante in un unica unità, addestrata allo stesso livello, insomma "siamo tutti sulla stessa barca", ma questo porta alla famosa ottimizzazione dei compiti e delle emergenze! Sapere che il proprio compagno è in grado di gestire una possibile perdita d'aria, rende più sicura e piacevole la nostra permanenza in acqua!
nel prossimo articolo illustreremo tutte le componenti "ara" con dettagliate descrizioni su come costruire la "macchina" sub perfetta ovvero il trim perfetto, sia esso ricreativo, oppure tecnico...
Buone Bolle!!!

CORSO DECOMPRESSION PSS


In questi giorni si stanno svolgendo i corsi per ottenere l'ambito
brevetto di decompression diver PSS...come ben saprete questo tipo di corso è il trampolino di lancio per il fantastico mondo del Trimix, è un po' come gettare le basi per la costruzione di una grande palazzo, si parte dalle attrezzature di base, configurazioni, sistema di squadra e poi la delicata teoria della decompressione...
gli allievi partecipanti sono tutti motivati e ben consapevoli del
passo da gigante(non quello dalla barca) e si ritengono fortunati ad essere protagonisti delle
nuove evoluzioni subacquee assieme alla più innovativa didattica sul mercato, PSS appunto!
Per il momento sono state svolte le prime fasi di teoria, ma conoscendo i ragazzi sono sicuro che stiano già pensando alle immersioni...eh si, ma prima c'è la dura fase addestrativa in piscina, dove grazie all'uso di videoperatori esperti, saremo in grado di monitorare e correggere tutti gli eventuali errori, naturalmente al termine di questo ciclo, si potrà finalmente andare in acqua, svolgendo delle affascinanti immersioni in mare, ma sempre di corso! Alla fine dell'addestramento i "cadetti" Decompression saranno in grado di svolgere delle immersioni con la possibilità di oltrepassare la curva di sicurezza, purché la durata totale della decompressione (inclusa risalita) non superi i 30 minuti.
per maggiori informazioni potete contattare la seguente mail cristian@kon-tiki.biz, oppure direttamente la scuola http://www.kon-tiki.biz/
buone bolle!!!

FINE SONDAGGIO PINNE PER ARA


Il risultato finale non lascia dubbi, le pinne con mollone in acciaio e tipica forma per il nuoto a "rana" sono le indiscusse regine del panorama subacqueo odierno...raccomandate dalle più importanti didattiche "tecniche", indispensabili per penetrazioni in luoghi come relitti o grotte, dove il rischio di impigliarsi e sollevare polvere è molto elevato! Il materiale prescelto è la gomma naturale, la forma si ottiene mediante stampo e come ultima aggiunta si "incastrano" negli apposite fessure i perni che saranno fissati sia alla scarpetta che al mollone in acciaio, il quale sarò rivestito con uno strato di neoprene o cordura in modo da evitare possibili danni alla scarpetta, si perchè questo tipo di pinne sono consigliate quasi esclusivamente con l'uso di una muta stagna, quindi sono belle larghe per accogliere una bella scarpa/scarponcino da dry suit!
Ultimamente esistono alcuni modelli che si differenziano dal tipico nero gomma naturale, infatti sono state realizzate delle versioni per guide subacquee e istruttori, in modo tale da essere subito riconosciuti dall'allievo o cliente, il colore è il giallo "canarino".
Veniamo al costo...si un pò elevato, ma dobbiamo pensare che in caso di rottura del cinghiolo tradizionale(in gomma), le nostre vecchie pinne verranno a costare comunque tanto, non si può dire altrettanto di questo particolare modello, quasi indistruttibile!
Tengo a precisare che si tratta di una vecchia riedizione delle mitiche scubapro di tanti anni fà, ma come si dice? perchè cambiare le cose che funzionano?
BUONE BOLLE!!!

sabato 21 febbraio 2009

Il fascino di un relitto


Ecco una foto del relitto del KT12 diOrosei... questa foto l' ho fatta io ... e mi piace molto....
I relitti sono una stupenda occasione per confrontarci con la storia, in questo caso, la II guerra mondiale!
Una nave che giace sul fondo del mare non è solo un pezzo di ferro abbandonato a Nettuno, ma ha con se un carico di storia umana, eventi tragici o di vita quotidiana con i quali condivide il silenzio delle acque.
Non consideriamo l' immersione su di un relitto come un' esplorazione fine a se stessa, ma prima di farlo documentiamoci sulla storia, sulle rotte percorse, sulla costruzione in cantiere e su gli uomini che ci hanno lavorato o che vi sono solo passati, addirittura quando ve ne sia traccia... le loro abitudini!
Scoprirete così un nuovo affascinante modo di fare subacquea!
Goduriose immersioni a tutti voi!!!!!

Come legare e configurare una stage o bombola di fase per la deco


Segnalo a tutti voi questo stupendo sito




ci sono passo per passo tutte le procedure per configurare correttamente una decompressiva!

Buon lavoro a tutti coloro che hanno voglia di scoprire nuovi orizzonti subacquei!!!

FARE UN SOCCORSO A VOLTE SIGNIFICA ANCHE OPERARE DELLE SCELTE TRISTI


In questi giorni ho visto in televisione una notizia che mi ha fatto venire in mente tante cose,la notizia in questione è il salvataggio andato poi male dell'alpinista Federico Campanini, al tg hanno passato immagini molto crude dove si vedevano i soccorritori che avevano legato Federico,per trascinarlo,poi si vede che a un certo punto lo abbandonano al suo triste destino(la morte) perchè pare fosse impossibile per loro fare altro. Senza entrare nei tecnicismi del soccorso montano e senza commentare i commenti fatti dalle varie tv (ai soccorritori e stato apertamente dato degli assassini) vorrei far riflettere un po' di persone su quella che io chiamo la logica del soccorso.
Ragazzi cari la logica del soccorso è molto cinica,non sembra ma è così,sentirete fin troppo spesso il vostro istruttore di primo soccorso dirvi “ragazzi se tentate un salvataggio voi date il tutto mettete in campo esperienza mezzi tecnica,ma se vedete che andate anche voi a morire mollate il colpo” e ancora sentirete dire la famosa frase”il soccorritore non deve porsi in posizione da dover venire a sua volta soccorso”una frase ancora più crudele?”un soccoritore è una persona altamente formata alle volte un professionista,un soccoritore è un bene prezioso che tutti i giorni fa un lavoro prezioso e non deve morire durante un soccorso”bene fatte tutte queste considerazioni e detto che alcune di queste frasi non vi verranno dette in maniera così cruda in un normale corso rescue diver,ma sicuramente vi verranno fatte capire,vorrei con questo articolo cercare di portarvi a una riflessione:”durante il soccorso purtroppo a volte bisogna scegliere”.Facciamo un esempio che ci può riguardare da vicino come subacquei:”siamo di ritorno da un'immersione con un profilo un po' impegnativo,diciamo profondità massima 40 metri,abbiamo della deco da fare,ma porca miseria a 30 metri il mio compagno sta pallonando,ok lo prendo per il gav do assetto negativo a me e a lui,cerco di tenerlo ma nulla da fare va su,sento i nostri computer suonare come ossessi,la profondità va via via diminuendo e in un batter d'occhio ci troviamo a passare da meno 30 metri a meno 10 metri i nostri computer suonano e il mio compagno continua nella sua pallonata a questo punto è chiaro come il sole se mettiamo la testa fuori dall'acqua siamo fritti tutti e due rischiamo di farci male in due”cosa fare in questi casi??E' qui che si deve operare la scelta più cinica del mondo lasciare andare il nostro compagno non possiamo fare altro lo dobbiamo mollare,se usciamo in due finiamo in camera iperbarica tutti e due ci facciamo male in due non ha senso,dobbiamo farci coraggio staccare la mano dal suo gav e lasciarlo andare,a questo punto dobbiamo rifiondarci giù e fare la nostra tappa di deco ma non finisce qui,se abbiamo con noi un gonfiabile di emergenza e una lavagnetta possiamo ancora agire per il nostro amico come?Prendiamo il gonfiabile e la lavagnetta sulla lavagnetta scriviamo cosa è successo,poi la attacchiamo al gonfiabile e la spariamo su,questo aiuterà chi raccoglie il nostro buddy a capire cosa è successo. Come vedete si torna al primo discorso “ragazzi in un soccorso tentate il tutto per tutto mettete in campo esperienza e mezzi ma quando vedete che andate a morire o farvi male anche voi mollate il colpo” direi che il tutto per tutto lo abbiamo tentato abbiamo infatti tentato di fermare in ogni modo la sua pallonata,ma non cè stato verso,quindi lo abbiamo lasciato andare,ma abbiamo usato i mezzi disponibili(pallone gonfiabile e lavagnetta) per aiutare chi lo raccoglie a capire cosa è successo.
A questo punto molti di voi leggendo resteranno allibiti e diranno dentro di se”razza di pezzo di tolla infame il tuo amico ha un problema e tu gli dai una mano ma non fino in fondo sei una carogna sei un'infame sei un' assassino sei un vigliacco”tutte parole e frasi che mi sento di capire fino in fondo senza colpevolizzare chi le dice,però la realtà è ben diversa dai film dove l'eroe di turno si getta tra le fiamme dell'inferno in pantaloncini corti e tutto si risolve con due sorrisi,no purtroppo non è così la realtà durante un soccorso è fatta di impegno sangue freddo e cervello lucido per poter operare al meglio,e alle volte operare al meglio significa fare una scelta,e purtroppo non sempre le scelte sono scelte piacevoli. Molti leggendo questo articolo si chiederanno se io oggi avevo voglia di fare il menagramo,ma no vi garantisco che non è così anzi auguriamoci tutti quanti che non succeda mai a nessuno di noi di dover fare certe cose (forza ragazzi abbandonano sgratt,sgratt,e scongiuri vari) perchè sono al quanto spiacevoli,usiamo sempre il cervello e tutto ci andrà bene. Oggi avevo semplicemente voglia di far riflettere tutti coloro che si apprestano magari a fare un bel corso rescue diver,corso favoloso e utilissimo,corso formativo,nel soccorso in mare e in terra(se poi volete aumentare il vostro bagagli conoscitivo ci sono tanti modi per farlo) ma che vi da anche un certo grado di responsabilità e chi è responsabile deve saper scegliere senza fare l'eroe di turno.

venerdì 20 febbraio 2009

FORMA FISICA E IMMERSIONI(articolo introduttivo)







...stavo per effettuare una bella escursione a Giannutri nel mese di Luglio, quando sull'imbarcazione si presenta un subacqueo in evidente sovrappeso, età avanzata e un viso tendente al bianchiccio, segno di una serata passata all'insegna del divertimento...è caldo, molto caldo e la guida si affretta a fare il briefing, ma l'uomo suda e parecchio(non ha ancora messo la muta), borbotta che sarebbe meglio non fare nessun briefing e andare subito in acqua...Jack(ldive master) ordina di preparsi, o.k.! metto la muta in pochissimo tempo, ma con la coda dell'occhio vedo il tizio che fatica non poco a infilarsi nella sua muta(enorme), impreca e chiede aiuto per tirarla su oltre l'immensa pancia...penso "o.k., aiutiamo il poveretto", dopo tre tentativi andati a vuoto...finalmente riesco a chiudere la cerniera di babbo natale(senza cattiveria), ahi! ci tuffiamo ed ecco che una forte corrente prende i poveri sub e li trascina via, naturalmente grazie alla cima di corrente, non c'è nessun "disperso", nel frattempo il grasso amico è sempre più sudato, respira affanosamente e incomincia ad essere veramente nervoso e rossiccio sul viso...
3-2-1- giù! ecco che i meravigliosi fondali di Giannutri si offrono a me come una bella ragazza appena conosciuta, che meraviglia(Giannutri)! giro lo sguardo(e ti pareva che ciccio fosse il mio buddy), "ma che fai?" penso, perchè G. sta razzolando tutta la parete con le pinne che si piegano in modo spaventoso, inoltre noto dalle bolle che produce, un consumo d'aria eccessivo...mah! percorrendo una piccola paretina giriamo sulla destra per andare intorno ai -40 dove una miriade di vita attende i nostri voraci occhi, peccato per la corren...cavolo! il tizio segnala che è già in riserva, in un lampo sono da lui(sistema di coppia) e gli offro il mio secondo stadio, segnalo alla guida che dobbiamo tornare indietro, vedo i suoi occhi, spaventati e imploranti che tutto finisca il prima possibile, "si, si, ti riporto a casa tutto intero"...arrivato alla cima dell'ancora faccio segno di effettuare la sosta di sicurezza prevista, ma G. è talmente stanco che non mantiene neanche l'assetto, mmm...devo intervenire di forza, gonfio moderatamente il suo gav e faccio segno di stringere la cima con un gesto inequivocabile, lui non capisce, è talmente in affanno e panico per l'accaduto che crede voglia rispedirlo su come un siluro e respinge i miei tentativi" o.k., vuoi fare l'ascensore, prego, accomodati pure"...finita la tappa faccio segno di chiusura immersioni, emergiamo e lui emette un profondo respiro di sollievo...ringrazia animosamente per averlo aiutato e si scusa per aver causato l'interruzione della mia immersione..."o.k., o.k. G., amici come prima"...giura che da Lunedì frequenterà tutti i corsi della palestra locale per mettersi in forma e farà una dieta" lo spero , ciao" saluto il buffo G. e dirigo la mia macchina verso casa...penso a tutto quello che è successo...se G. era da solo? sarebbe stata la fine, panico/incidente e uffff...ti saluto G.! Questa breve storia vuole essere un'esempio pratico di cosa può succedere senza una adeguata forma fisica. Badate bene, non un Macho Man da spiaggia, ma una corretta alimentazione seguita da un moderato allenamento, possono fare la differenza tra un sub che consuma tanto e che si trova sempre a disagio con l'attrezzatura e un'altro che si gode appieno la nostra meravigliosa passione! Ovviamente la subacquea non è un'attività per piccoli Rambo, tanti persono fuori forma e con problemi fisici eseguono immersioni senza troppi problemi, però anche a causa delle nuove scoperte e teorie, il grasso è il maggior nemico del subacqueo e la forma fisica la migliore amica per migliorare la propria sicurezza e quella degli altri, inoltre in caso di immesioni impegnative il fisico risponderà meglio!
quindi, forza, mettetevi in forma, anche la vita di tutti i giorni ne trarra dei vantaggi!

buone bolle!!!

TESSERA NDL

Finalmente torno a scrivere dopo un periodo passato a studiare...
è con grande onore che informo i lettori di questo blog che sono state stampate le tessere
"socio virtuale", che permettono diversi vantaggi, tra i tanti, uno sconto da Franco Sport, situato in via Nazionale a Firenze(zona centro), negozio specializzato in vendita articoli subacquei!
per maggiori info, potete contattare direttamente alle mail personali lo staff NDL!
è un modo per rendere sempre più vivo il nostro blog, che ricordo si avvale di una scuola importantissima come la Kon Tiki Sub Firenze, che organizza corsi di ogni tipo!
quindi, ecco una nuova "mattonellina" che si aggiunge alla nostra famiglia!
NDL, sempre avanti!!!

buone bolle!!!

giovedì 19 febbraio 2009

Corallo nero

ciao a tutti.
allora c'è una distinzione da fare:
esiste il "falso corallo nero"-Gerardia savaglia- che appartiene alla classe degli Antozoi, è chiamato cosi perchè il suo scheletro è nero con polipi gialli.
Non è però in grado di creare spontaneamente una struttura scheletrica,approfitta di sostegni esistenti come ad esempio lo scheletro di altre gorgonie. Non è quindi un vero e proprio parassita.
Si possono avere così colonie alte anche più di un metro.Cresce ad una velocità impressionante aumentando anche di 8 cm all’anno.
Uno scheletro così massiccio è costato a questa specie la denominazione impropria di "corallo nero". Tale equivoco comporta purtroppo, l’asportazione di intere colonie da parte di subacquei "interessati" al cosiddetto oro nero, peccato che il trofeo sia poi assolutamente inutilizzabile.
Poi in realtà il vero corallo nero è rappresentato, in Mediterraneo, da specie appartenenti all’ordine degli Antipatari quale Antipathes subpinnata. Lo scheletro è tipicamente spinoso e le colonie ricordano le piume di struzzo, vivono oltre i 60-70 m di profondità.
E' una specie protetta.

Il corallo rosso è anch'esso una specie protetta in quanto è a rischio di estinzione, questo è dovuto a vari fattori, oltre al commercio in gioielli, oggettistica ecc.... un ruolo fondamentale lo gioca l'inquinamento dovuto all'aumento dell' antropizzazione delle zone costiere.

Spero di essere stata di aiuto per chiarire le domande :-)
ciao a tutti
vale.

SONDAGGIO CHIUSO!!!



mmm...non voglio commentare nei particolari il risultato finale, però...però le statistiche parlano chiaro...a NDL ci sono tanti maschietti che sognano certe cose...poi si dimenticano le pinne a casa, i vis che non funzionano, i computer...stà diventando sempre più N-on D-arla a L-oro invece di No Deco Limit Divers...

buone bolle!!!

mercoledì 18 febbraio 2009

Corallium rubrium-Corallo rosso


Il corallo rosso è un octocorallo.

CURIOSITA': Secondo Ovidio il corallo rosso nacque dal sangue di una delle Gorgoni, Medusa, quando Perseo la decapitò. Le Gorgoni avevano la capacità di pietrificare con lo sguardo, e il sangue di questa, al contatto con la schiuma creata dalle onde, pietrificò alcune alghe che col sangue divennero rosse.

Il Vasari, nella descrizione del quadro Perseo e Andromeda, scrisse:"dov’è Perseo, che sciogliendo Andromeda, nuda allo scoglio marino, et havendo posato in terra la testa di Medusa, che uscendo sangue dal collo tagliato, et imbrattando l’acqua del mare, ne nascieva i coralli. "

Si pensa che la parola corallo derivi dal greco koraillon, cioè "scheletro duro", per altri invece deriverebbe sempre dal greco kura-halos, cioè "forma umana" ed altri ancora, infine, fanno derivare il termine dall'ebraico goral, nome usato per le pietre utilizzate per gli oracoli , tra le quali ruolo preponderante era svolto appunto dai coralli.

Il corallo rosso è l'unica specie del genere Corallim che vive nel Mediterraneo, ma è diffuso anche nell’Atlantico orientale , di solito fino a 200 metri di profondità in luoghi poco illuminati con scarsa vegetazione.

In genere, popola tutti i mari del globo con il limite estremo costituito dal largo dei circoli polari. L'aspetto e la colorazione del corallo varia in relazione al luogo ed alle profondità in cui si trova.

Ha bisogno di condizioni di vita particolari: salinità dell'acqua costante, ridotto movimento dell’acqua e poca illuminazione. Il tasso di sedimenti in sospensione nell'acqua, se troppo elevato, ne limita la sopravvivenza.

Vive pertanto preferibilmente in luoghi ombrosi e riparati (grotte semioscure, strapiombi, fenditure delle rocce), a partire dalla profondità di 20/30 metri fino a 200 metri. Eccezionalmente si può osservare a basse profondità (4 m), ed anche in notevoli quantità, nelle grotte. In Liguria, nella Riserva Marina di Portofino, la presenza del corallo rosso è continua su tutto il versante meridionale tra i 15 e i 45 metri di profondità, con anche 200 colonie per metra quadrato; caratteristica peculiare di questo corallo è la lentezza di crescita (un centimetro ogni circa 15 anni contro i 3-4 centimetri di altre zone) e la non sfruttabilità commerciale per via della sottigliezza.

Forma colonie ramificate, che possono superare i 20-30 cm di altezza, di colore generalmente rosso brillante, ma a volte rosa, bianco, marrone ed eccezionalmente nero.I polipi sono bianchi e trasparenti, lunghi solo pochi millimetri, con otto tentacoli bordati di appendici pinnate, visibili quando questi sono estroflessi per la cattura del cibo.Lo scheletro calcareo, durissimo e ricercato come materiale per la costruzione di gioielli, è ricoperto da uno strato di tessuto molle chiamato cenosarco, che viene rimosso per la lavorazione e lucidatura per la realizzazione di monili e sculture artistiche.

Si riproduce, per via sia asessuata che sessuata, rilasciando larve che, dopo una fase di embrione della durata di circa un mese, si fissano al substrato.

Ha una crescita molto lenta (3-4 cm l’anno in altezza, 0,62 mm l'anno in diametro) e questo lo rende particolarmente vulnerabile all’azione di raccolta dell’uomo, un tempo operata con metodi distruttivi; oggi in Italia si ha una pesca di tipo selettivo, effettuata in acqua direttamente da sub, che permette, se effettuata con criterio, di massimizzare la resa della pesca con la scelta solo dei rami più grandi permettendo nel contempo la salvaguardia della specie.

Si nutre di Plancton e di sostanze organiche sospese, catturate dai tentacoli dei polipi.
Questi sono ricoperte di migliaia di cellule ectodermiche, tipiche deicelenterati e dette cnidoblasti, contenenti una sostanza urticante che paralizza le prede.

UN PROGETTO IMPORTANTE:
E' stata istituita la AMP di Capo Caccia e Isola Piana, all'interno della quale è stata creata una zona "A" specifica di rispetto assoluto per preservare la "Grotta del Corallo", dove sui soffitti interni ed in tutta la zona circostante è ancora esistente una buona quantità di corallo e per il quale è in corso un progetto, unico nel suo genere, di ripopolamento con la creazione di supporti speciali ai quali sono stati innestati spezzoni di corallo provenienti dagli scarti di taglio forniti dai corallari subacquei professionisti che operano nella zona.

Questi particolari supporti di granito sono stati affondati nella zona di Punta Sant’Antonio e popolati con colonie di corallo, in modo da porre le basi per una futura conservazione della specie nella zona. Durante una successiva fase di affondamento sono state posizionate ulteriori strutture sott'acqua al fine di fornire un supporto ad ulteriori colonie.

Discodoris atromaculata-Vacchetta di mare


Il Discodoris Atromaculata è caratterizzato da una colorazione bianca con evidenti macchie tondeggianti di colore bruno più o meno scuro e di varia dimensione. La parte più esterna del mantello, in particolare, presenta spesso un bordo di piccole macchie regolari come avviene in molti altri molluschi.
Il dorso del Discodoris Atromaculata è leggermente ruvido al tatto in quanto finemente granulato.
L'animale si riproduce deponendo minuscole uova riunite in nastri di colore giallo o anche biancastro.
Le uova vengono normalmente deposte in zone riparate su substrati ricoperti di alghe.
I nastri, deposti a spirale, hanno un diametro di circa 5 centimetri.
Questa caratteristica deposizione delle uova è tipica dei Nudibranchi Doridini; particolarmente belli sono i "merletti" di uova deposti dalle "ballerine spagnole", coloratissimi parenti tropicali della vacchetta di mare.
Data la loro consistenza gelatinosa questi nastri di uova sono particolarmente fragili e delicati ed è pertanto necessario prestare attenzione a non danneggiarli, evitando di toccarli. La vacchetta di mare è una specie ermafrodita che si riproduce in autunno; con il tempo i nastri di uova si disgregano dando origine a delle larve che si sviluppano fino a raggiungere la vita planctonica.

Habitat: fondali rocciosi
Profondità: 5-10m.
Dimensioni: raggiunge i 10cm.

Caratteristiche: si tratta di un Gasteropode appartenente all'ordine dei Nudibranchi, abbastanza diffuso in tutto il Mediterraneo.
Si nutre di spugne ed in particolare della Petrosia Ficiformis sulla quale è caratteristico incontrarlo.
E' facilmente riconoscibile per la colorazione bianca a macchie marroni da cui discende il nome comune di "vacchetta di mare".
Predilige pareti rocciose e poco illuminate, a basse profondità. Gli esemplari di maggiori dimensioni vivono generalmente da soli mentre quelli più piccoli possono essere anche incontrati in coppia o in gruppi di più elementi.
Il nome deriva da Dôris, una delle Oceanine figlia di Oceano e Teti, moglie di Nereo e madre delle Nereidi, che dà il nome ai doridi, dal latino atro, cioè nero, e maculatus, cioè macchiato, maculato: in pratica doride maculato di nero.
Accumula tossine e risulta tossica a sua volta.

lunedì 16 febbraio 2009

Saper dire NO !


Battuta d' arresto per il mitico ambo-subacqueo!
Domenica niente immersione!
Mare piatto, un po' freddino, ma sopportabile(tanto abbiamo le stagne, qualche anno fa ci si immergeva con l'umida...di questi tempi!) , acqua torba, ma c'è stato di peggio, ed è il gav che ha una perdita dal pulsante di carico.
Una sciocchezza che richiede attrezzi che non abbiamo a disposizione, proviamo lo stesso a riparare il guasto, ma senza successo.
A questo punto che fare? Provare ad andare in acqua lo stesso fino ad esaurimento dell' aria? NO! Stavolta non c'e' niente da fare: NON SI RISCHIA!
Dobbiamo saper dire NO, perchè non mi sento fisicamente , non me la sento a livello emotivo, oppure perchè l' attrezzatura non è idonea, nessun problema... una passeggiata sul mare un panino e via, anche se la mattina ci siamo svegliati presto, abbiamo fatto molta strada e siamo ansiosi di fare un tuffo!
Speriamo di non dover ripetere l' esperienza!
Ciao a tutti, buone bolle ! ! !

domenica 15 febbraio 2009

Il gav perde dalle valvole di sovrapressione?Tranquilli la soluzione è a portata di mano!!


Tempo fa si è parlato un paio di articoli dei vari tipi di gav,oggi vorrei appunto tornare un secondo indietro e parlare di manutenzione del gav,sto parlando della manutenzione ordinaria che tutti possiamo fare anche gli attenti open water. Bene tutti sappiamo che la prima e doverosa manutenzione per il nostro jacket è il risciacquo in acqua dolce,dopo ogni immersione. Personalmente il mio jacket quando torna con me a casa finisce in bagno di acqua dolce e ci sta per ben venti abbondanti minuti,ragazzi questa cosa ve la consiglio caldamente lasiate il gav tanto tempo in acqua dolce,ogni tanto giratelo sotto sopra,non vi costa nessuna fatica e vi mantiene pulito il gav. Quando poi decido che è ora di toglierlo da mollo lo prendo e lo sciacquo con il braccio della doccia facendo attenzione che l'acqua entri bene anche nelle valvole di scarico perchè a volte dentro le valvole di scarico possono rimanere dei piccoli residui di sale che si cristallizzano fanno si che poi le valvole perdano un pochino e questo come capirete non va bene.
Bene vediamo adesso cosa possiamo fare se dentro alle nostre valvole sono rimasti appunto dei micro cristalli di sale che generano una perdita;intanto dobbiamo ce ne dobbiamo accorgere, e come facciamo?Semplice,la sera prima del nostro tuffo in mare prendiamo il nostro gav e lo gonfiamo a questo punto se le valvole di sovrappressione perdono sentiremo un leggerissimo sibilo,ma tranquilli la soluzione è a portata di mano,vediamo cosa fare. Innanzi tutto vediamo come si presentano le nostre valvole:a vista abbiamo una piccola capsula che si avvita,e dentro a questa capsula cosa cè? Nulla di che dentro a questa capsula troviamo una molla e un piattello come potete nulla di complicato. Bene vediamo come agire;abbiamo detto oddio mio perdeeee!!!Ok sgonfiamo il gav lo poggiamo su un tavolo dove possiamo lavorare in tranquillità (mamme e mogli vi perdoneranno vedrete) a questo punto svitiamo la parte esterna della valvola,per poter lavorare sulla molla e sul piattello,una volta svitata questa parte prendiamo un bicchiere di carta mettiamoci dentro un po' di anticalcare e allunghiamo con abbondantissima acqua,poi prendiamo un pennellino o uno scotex intuffiamolo nel nostro bicchiere e puliamo bene la molla,il piattello,insomma puliamo tutto quanto,facciamolo su tutte le valvole,anche su quelle che non perdono,tanto ormai siamo in ballo,balliamo fino in fondo.
Una volta fatto questo lasciamo il tutto li un po' schifoso e bagnaticcio di acqua e anticalcare per alcuni minuti,poi risciacquiamo tutto con acqua pulita,intendo senza anticalcare,facciamo per sicurezza due risciacqui non facciamo i pelandroni,dopodichè asciughiamo tutto e rimontiamo,tranquilli è facilissimo basta rimettere la molla il piattellino,e avvitare non cè nulla di complicato,poi gonfiamo il gav e vediamo se perde,se perde ancora rifacciamo l'operazione magari cè ancora un po' di sale.
Come potete vedere la manutenzione ordinaria di un gav non è nulla di che,se manuteniamo correttamente il nostro gav esso ci durerà una vita,basta un po' di accortezza e non ci rovineremo il tuffo del giorno dopo.
Saluti salati claudio

sabato 14 febbraio 2009

Subnormali


Ma che fanno questiiii???

Ti immagini ... scendi in immersione a Giannutri e ti trovi due - che fanno?-
... aspettano il bus?

...comunque ricordo ancora ...una giornata favolosa!!!
nella foto a dx Cristian a sx Matt, i primi a scendere e gli ultimi a risalire :-)
Ciao a tutti e grazie alla subacquea per le stupende emozioni!

venerdì 13 febbraio 2009

SIAMO SPOSATI...CON LA SUBACQUEA!

Cari lettori di NDL, dopo tanti post, che speriamo siano stati di vostro gradimento, oggi tratteremo di un particolare argomento...noi, intrepidi subacquei, professionisti e della domenica, che hanno lasciato quasi tutto per dedicare anima e corpo alla passione per le immersioni!
No, non è una vita facile, si inizia con il corso base, pensando"o.k., faccio questo e poi godo un pò delle meraviglie di Sharm", ma poi si finisce per diventare Dive Master o alla "peggio" Rescue, lavorando come "mozzi" per qualche diving center, naturalmente...all pari! fidanzate che diventano sempre più gelose o che si stufano della nostra passione...gomme finite sull'asfalto della FI-PI-LI oppure SIENA-GROSSETO per arrivare puntuali con l'appuntamento del week end, tanto aspettato nei nostri grigi uffici/magazzini durante la settimana! Ma ecco che cominciano i problemi...si, quanti di noi hanno nascosto gli scontrini della new entry? alzate la mano...mmm...ancora pochi...non vergognatevi! e quante volte presi con le mani nella marmellata, vi siete giustificati con frasi del tipo:"giuro, era un'offerta irrinucciabile, l'ultimo pezzo rimasto alla metà del prezzo, non si trova più!"? ancora tanti! si, miei cari divers, la vita in famiglia è dura, specialmente quando dovete giustificare un tondino di plastica e metallo(erogatore) pagato quanto la rata del mutuo! che dire della stagna nuova, necessaria alle nuove direttive didattiche(ne avete già 4)che costa quanto uno scooter, con la vostra fidanzata/moglie che preme per quel favoloso solitario? per non parlare dei full day, con tanto di benzina e multa da pagare per eccesso di velocità(dovete svegliarvi prima)?quante volte abbiamo rinunciato all'aperitivo per andare a letto, causa una "levataccia"? per poi scoprire che i vostri amici hanno rimorchiato anche i muri? però...però...quella voce che spinge i nostri cuori verso il così detto mondo sommerso, è troppo forte, quasi irresistibile! conosco divers che sono usciti una mattina d'inverno(tanti) con la pioggia per effettuare l'immersione, altri che hanno sfidato il mare mosso, magari sapendo di soffrire questa condizione marina, altri ancora che scendono ripide scolgliere, portandosi pesanti attrezzature, tutto per '40-'50 minuti di puro relax, per non parlare di coloro che hanno mollato tutto e sono partiti per mete conosciute o meno, facendo di una passione un lavoro, rendendosi conto che i sacrifici sono tanti...ma la soddisfazione è immensa, poter "fluttuare" nel mondo del silenzio, osservare miriadi di creature che ti circondano incuriosite dal tuo "buffo" aspetto, imparare sempre di più sui vari temi della natura e del sistema d'immersione, spinge noi subacquei a formare una comunità dove l'amore per l'elemento acqua ci accomuna e rende partecipi di grandi emozioni, formando club e scuole sub, dove è possibile incontrare tanti "simili" come noi ed evolvere le nostre tecniche. Diver's di professione o della domenica...siete sposati a una passione impegnativa sicuramente, ma che nella maggior parte dei casi, porterà tante soddisfazioni, vi sentirete quasi "superiori" per aver intrapreso un percorso quasi mistico e sicuramente cercherete di trascinare più gente possibile in quello che ritenete più di un normale hobby! vi auguro tante soddisfazione per le vostre future avventure nel mondo del silenzio.
buone bolle!!!

giovedì 12 febbraio 2009

IDENTIFICAZIONE DELLE BOMBOLE, CODICE-COLORE















Quasi tutti i subacquei sono in grado di riconoscere una bombola contenete una miscela composta da ossigeno e azoto, basta guardare la colorazione dell'ogiva, divisa in due segmenti colorati, uno di bianco per l'ossigeno e uno nero per l'azoto.
Ultimamente un caro amico istruttore, durante una interessantissima discussione, faceva notare ai presenti, il fatto di non aver una standarizzazione nazionale in ambito subacqueo del "colore ogiva" sulle bombole "stage" o decompressive, in particolare stiamo parlando di migliorare la sicurezza durante tuffi impegnativi, prendiamo come esempio la miscela nitrox 50%. Le didattiche prevedono l'identificazione tramite delle scritte sulla profondità operativa di tale miscela(MOD) e la percentuale di ossigeno, però molto spesso, le ogive hanno colorazioni diverse dal contenuto della bombola, come per esempio il "normale" bianco/nero dell'aria, oppure il "vecchio" alluminio. Parliamo spesso di procedure e standard in particolare per le immersioni impegnative e multi miscela, ma allora perchè tralasciare un simile "dettaglio", che personalmente trovo importantissimo? perchè non avere un'unica colorazione dell'ogiva anche per le decompressive? il costo di tale operazione è irrisorio e porta una maggior sicurezza in caso di procedure di emergenza, infatti durante una situazione di esaurimento della miscela o rottura di un secondo stadio, il nostro compagno non avrà dubbi nel prendere la nostra scorta decompressiva(situazione d'emergenza in risalita), anche se si troverà in posizione frontale rispetto la nostra, magari in presenza di più decompressive! può quindi considerarsi una sicurezza aggiunta, cosa che non fà mai male durante le nostre immersioni!
di seguito il link di assogastecnici(le tabelle pubblicate sono state prese dal loro sito) dove vengono riportate le tabelle e i vari approfondimenti(molto interessanti) in merito alle colorazioni delle bombole:

buone bolle!!!

mercoledì 11 febbraio 2009

Erogatori e ricariche


Parlando con un vero esperto di subacquea, facevo notare un' anomalia: gli erogatori sia a pistone che a membrana nonostante la loro ermeticità, al loro interno, una volta aperti, mostrano sempre tracce di ossidazione, come mai?

La risposta è nei filtri a setaccio molecolare dei compressori di coloro che ci fanno le ricariche!

Sarà perchè non viene fatta la corretta manutenzione, perchè sostituito il setaccio molecolare con carboni attivi, fatto stà che l' aria che viene immessa nelle bombole non è secca come dovrebbe!!!

L' abbassamento della pressione nelle bombole durante un' immersione causa unadiminuzione della temperatura all'interno delle stesse e l'umidità dell' aria causa la condenza(seconda legge di Guy-Lussac ).

Questa condenza causa ossido nelle bombole, e nei nostri primi stadi(una specie di muffa verdognola...blehhh).Quindi per le Ns. ricariche rivolgiamoci a strutture competenti che magari fanno ricariche nitrox per travaso( a causa dell' infiammabilità dell' ossigeno loro non possono scherzare con i filtri) al limite procurarsi un filtro addizionale da portarsi dietro, come quello in foto.

Verificate sempre l' efficienza delle Vs. attrezzature e quando occorre portatele da chi se ne intende... occhio...

No limits Diver alla prox! asta la profondidad siempre!

GRANDE SUCCESSO DEL SONDAGGIO!!! FINALE DA BRIVIDO


quasi, quasi i sub sbracaloni vincevano...ma l'orgoglio di essere latini e un pò mattacchioni è riuscito a far vincere la risposta più interessante, DIVEMASTER, mettiti l'anima in pace...sei proprio astuto come un cervo! "un cervo", ma i cervi non sono astuti direte voi...no, ma cornuti si...:-))))
e noi godiamo(cela) mentre la barca si dirige verso punti d'immersione sempre più lontani...sempre più lontani...magari fosse così...un saluto caloroso a tutti i dive master, che se avessero delle pupe come quelle della foto...sicuramente non esisterebbero le lancette della sveglia puntate alle 4.30 per andare a Giannutri...
buone bolle!!!

EUDI SHOW FIERA 2009


Cari amici di NDL, come ogni anno, ecco che l'Eudi apre le sue porte, per fare nuove amicizie e scoprire tante novità. Come ben saprete non ci saranno le maggiori casa produtrici di attrezzature, Mares, Scubapro, Technisub ecc.,
ma non per questo sarà meno interessante!
forza, tutti all'Eudi 2009, dal 27 Febbraio al 2 Marzo!!!

buone bolle!!!

GAS RESPIRABILI PER IMMERSIONI


Per tanti anni, la gran parte delle immersioni si è svolta utilizzando la normale aria, composta da ossigeno21%-azoto78% e altri gas inerti in piccole tracce 1%.
Con lo sviluppo di nuove tecniche e la scoperta di miscele prive di effetti come la narcosi, si sono modificate molte abitudini all'interno di quella che viene chiamata subacquea "ricreativa" dalla quale si differenzia un settore, quello tecnico-ricreativo che appunto fà largo uso di miscele ternarie per ottimizzare l'immersione, vediamo quindi i vari gas e il loro utilizzo!
AZOTO:diluente naturale dell'ossigeno, viene definito "gas inerte", perchè non prende parte ai processi metabolici dell'organismo. Diviene narcotico se respirato in profondità(pressioni elevate), fenomeno che può variare tra diversi individui, ma che se non prevenuto e controllato, può portare a serie conseguenze(vedi articoli precedenti), costituisce il 78% della miscela binaria ossigeno-azoto per normali immersioni, oppure in percentuali minori può formare quello che viene definito NITROX, inoltre è usato per le miscele trimix.
OSSIGENO:è il nostro gas, fondamentale per la vita sulla terra, se respirato a pressioni parziali elevate può indurre convulsioni, questa situazione viene definita tossicità da ossigeno al sistema nervoso centrale "CNS" e costituisce un serio pericolo, in percentuali normali, forma con l'azoto la miscela ricreativa per eccelenza, l'aria, ma se aumentato in percentuale, forma la miscela notoriamente chiamata Nitrox, usata anche come decompressiva durante immersioni "tek", solitamente al 50%, ma anche l'utilizzo al 100% è negli standard di immersioni profonde come decompressiva di "ultima tappa", se accoppiato con l'elio-azoto, forma il noto trimix.
ARGON:è un gas di facile reperibilità, ricavato dalla lavorazione frazionata dell'aria. Stabile, inodore, insapore(come l'ossigeno e l'azoto). Due volte e mezzo più solubile in acqua dell'azoto, molto più narcotico, quindi una sua applicazione come gas respirabile è da ritenersi rischiosa, ma per via delle sue caratteristiche di "isolante", viene utilizzato per il gonfiaggio della muta stagna.
IDROGENO:Come gli altri gas già citati, è inodore, insapore e incolore. Facilmente reperibile, bassisima densità che permette una facile respirazione durante le immersioni profonde. Tutti questi benefici sono "annullati", infatti in presenza di percentuali di ossigeno superiori al 4%, il nostro amico...forma una vera è propria miscela esplosiva! inoltre essendo il gas più leggero che si conosca, il suo stoccaggio è molto difficoltoso, riesce a sfuggire da qualsiasi valvola non pefettamente a tenuta! Vari esperimenti in passato, anche positivi, hanno fatto quasi del tutto abbandonare questo gas.
NEON:questo gas costossisimo, si può ricavare dalla distillazione dell'aria, con costi più ragionevoli. bassa narcosi, stabilità buona, sono le sue caratteristiche, ma anche lui ha un difetto...densità mostruosa per noi subacquei, non consente di sfruttare a pieno i suoi molteplici vantaggi.
tan-tan- tan-tan- tan-tan rullo di tamburi...ecco a voi...in esclusiva e per la prima volta sul blog NDL... ELIO!!!no...non Elio&le storie tese...schiocchini...
ELIO come HE, il gas...
ELIO:croce e delizia di ogni subacqueo tecnico, l'inerte più amato! non è narcotico e si adatta perfettamente alla preparazione di miscele, è un gas leggero e raro, il suo prezzo è elevato.
è un gas "freddo" attraverso la respirazione è in grado di sottrarre grandi quantità di calore, anche per contatto cutaneo(ecco il perchè dell'uso di argon per la stagna). Un'altra buffa(per noi) caratteristica è quella di distorcere la voce, questo peràò è un grosso problema per gli operatori tecnici, che devono comunicare con gli addetti in superficie. Il futuro e presente delle immersioni profonde risiede in questa parola:TRIMIX, miscela composta dal nostro elio con aggiunta di azoto e ossigeno che possono variare in base alle necessità operative(profondità).
Nel prossimo articolo parleremo ancora di miscele e narcosi.
Buone bolle!!!

domenica 8 febbraio 2009

NARCOSI DA AZOTO(parte seconda)


Mentre l'ossigeno(O2) e l'anidride carbonica(CO2) hanno un ruolo "metabolico" nel nostro organismo che varia a seconda del tasso metabolico o della respirazione, l'azoto viene assorbito dai tessuti durante la discesa e poi rilasciato in fase di decompressione, che come ben saprete può far avvenire una formazione di bolle relative alla MDD(malattia da decompressione), oltre a questo come abbiamo già scritto nel precedente articolo, se respirato a pressioni pari o superiori ai 3bar(pressione parziale di azoto N2), può portare ad uno stato di"narcosi da azoto", ma potrebbe essere definita correttamente"narcosi da inerte", nel primo caso è definita così perché nella miscela d'aria l'inerte è l'azoto, in pratica però non è stato ancora provato definitivamente che si tratti di un effetto dovuto solo a questo gas! Leggiamo spesso che i primi effetti insorgono solamente dopo i -30mt, ma è più corretto dire che non esiste una vera soglia oltre la quale si cade in preda dei sintomi. La profondità e il livello narcotico varia da persona a persona, giorno dopo giorno(leggi precedente articolo), il motivo di mettere una soglia, lo possiamo attribuire agli scritti del prof.Bennet acquisiti dalle maggiori didattiche mondiali come standard dei loro corsi!
Un'altra teoria si base sul coefficiente di Henry, maggiore è la quantità di grasso, maggiore è l'assorbimento di inerte e per finire, la teoria derivata dagli studi di Van De Waals, che attribuisce all'attrazione intermolecolare un ruolo fondamentale nel potenziale narcotico di un gas.
I problemi più grossi, derivano da stadi psicologici "alterati",infatti un famoso esperimento(pubblicato da S.Ruia su Il Subacqueo di Febbraio2009) condotto da Mount e Milner nel 1965, prevedeva un corso di immersioni profonde, formando tre gruppi di allievi. Nel primo gruppo la soglia della narcosi fu introdotta dopo i -40 e con nessuna possibilità di rimedio. Al secondo gruppo, fu spiegato che la narcosi esiste ma che i suoi effetti sono raramente riscontrabili in immersione, Al terzo gruppo fu detto che gli effetti della narcosi sono reali, ma con una forte volontà si possono sconfiggere. I risultati sono sconcertanti! Il primo gruppo fu quello con più casi di narcosi e con livelli molto superiori dai restanti due gruppi! Questo porta a capire, che in alcune situazioni, come mare calmo, acqua cristallina, temperatura mite, è molto più facile scendere in profondità, rispetto ad una discesa nel tipico lago italiano, buio, freddo e poco popolato da esseri viventi(vero solo in parte), quindi la parte psicologica copre un ruolo fondamentale nell'evolversi dello stato narcotico! Prendiamo come esempio un corso decompression , la profondità tocca quote intorno ai -50 in aria(dipende dalla didattica), chiaramente se non abbiamo sviluppato una certa esperienza con la profondità, togliamoci dalla testa di poter effettuare tale corso! e perché fare un corso in "aria profonda", quando c'è il trimix? perché è un male necessario! prima dobbiamo conoscere un po' meglio il nostro nemico(azoto-narcosi), studiarlo approfonditamente, ma senza entrare troppo in "collisione"(profondità in aria) e approfondire le leggi fisiche che regolano la subacquea, la decompressione e la giusta attrezzatura, è un trampolino verso una subacquea più consapevole/evoluta, in grado di dare tante soddisfazioni, presso la scuola Kon Tiki sub Firenze, si può ottenere la certificazione di decompression diver(un po' di pubblicità)!
Torniamo alla "nostra" narcosi...l'ossigeno può essere narcotico? l'ossigeno potrebbe essere considerato narcotico, tuttavia esso viene metabolizzato continuamente dal nostro organismo, quindi no si può calcolare con certezza il tasso narcotico di questo gas! alcuni studi, evidenziano che se respirato a pressioni parziali di 2,0 ata o maggiori, può essere considerato narcotico, inoltre a quelle pressioni parziali gli effetti negativi derivano anche da altri fattori(vedremo quali sono in un'altro articolo). Possiamo avere un adattamento fisiologico alla narcosi? no, possiamo avere solo una "convivenza" forzata con essa, abituandoci alle sue "manifestazioni" in profondità, sempre che ne valga la pena! In conclusione, dobbiamo stare sempre molto attenti quando svolgiamo delle immersioni profonde in aria, ascoltare sempre il nostro corpo e le possibili reazioni, agendo di conseguenza e siccome la narcosi e imprevedibile e talvolta "silente", il proprio compagno può far miracoli! mai senza buddy e dovuta scorta d'aria!

Buon Bolle!!!

venerdì 6 febbraio 2009

PINNE E PADELLE IL BLOG DELLA NOSTRA AMICA BIOLOGA!!!


Cara Vale l'hai fatta grossa!
infatti con questo bellissimo blog di cucina e immersioni, farai colpo sicuramente e troverai un bel sub pronto a sposarti, ma...ecco che mentre lui farà stupende immersioni, tu rimarrai a casa con...le padelle!!!
Naturalmente scherziamo e auguriamo tante discese nel blu alla mitica Valentina, biologa del nostro blog NDL!

buone bolle!!!

CORSO OPEN PSS



Nelle prossime settimane, inizierà il corso Open Water Diver, presso la scuola Kon Tiki sub Firenze.
Sono già iniziate le iscrizioni con tanto entusiasmo e
voglia di andare subito in acqua! Chiaramente i candidati dovranno superare tutto l'iter formativo, ma state certi che il risultato sarà ottimo, anche grazie alla simpatia e professionalità degli istruttori presenti nella scuola!
Per eventuali iscrizioni, ecco la mail: cristian@kon-tiki.biz, oppure scorrete i link di questo blog e fate un "clik" sul link della scuola!

buone bolle!!!

MARE MOSSO NEL WEEK END?


Molto probabilmente domani e Domenica sarà tempaccio e forse le immersioni subiranno uno stop temporaneo! Abbiamo l'occasione di controllare la nostra attrezzatura, magari ci è sfuggito quel dettaglio che poteva rovinare il tuffo, oppure una bel ripasso dei manuali o ancora un bel libro di subacquea! le idee sono tante:-) resta il fatto che la nostra attività non si ferma mai!
buone bolle!!!

NUOVO SOTTOMUTA DUI


Con reazioni positive da parte dei diver's in tutto il mondo, DUI sottomuta in Thinsulate combinato. l'Estrema ricerca della perfezione e il frutto di anni di ricerche, hanno fatto combinare il tessuto 400 Tipo BZ con Polartec® PowerStretch® per creare il più caldo e più vicino sottomuta per immersioni sempre più avanzate.
Caratteristiche tecniche:Thinsulate Ultra 400 per il massimo isolamento, Polartec PowerStretch pannelli collocati strategicamente per la massima mobilità delle braccia, a metà schiena, intorno al punto vita, ginocchia e giù i lati delle gambe. Resistente guscio esterno con tecniche ad alta tenacità, fodera in pile ripstop con Aegis Microbe Shield ® - rivestimento Antibatterico (2) cerniera tasche scalda-mano (1) cerniera petto e tasca. Valutazione Temperatura ottimale * 28 ° -45 °
Varie taglie
buone bolle!!!

giovedì 5 febbraio 2009

WADI GIMAL PROFONDO SUD MAR ROSSO
















Ecco che pubblico volentieri alcuni scatti amatoriali, di una bellissima vacanza a Wadi Gimal,





località egiziana situata nell'estremo sud del paese...seguiranno altre foto, anche con gli squali!

ESTASI DA PROFONDITA'...NARCOSI DA AZOTO(prima parte)





Nei corsi ricreativi, le varie scuole di formazione, insegnano ad effettuare immersioni con aria compressa entro la curva di sicurezza e con l'ausilio di computer e/o tabelle. Dopo un pò di tempo "formativo" e di puro divertimento(questo è lo scopo principale), quasi tutti i subacquei tendono a voler violare tali limiti che in un primo momento sembrano facilmente raggiungibili(stiamo parlando di profondità e tempo), invece senza la giusta preparazione e attrezzature adatte, si può arrivare all'incidente di qualsiasi tipo, dall'esaurimento dell'aria alla narcosi da azoto. La seconda ipotesi è quella che tratteremo oggi! La sindrome da Narcosi è un pericoloso(se non controllato) effetto colaterale di chi pratica subacquea, gli effetti sono simili a quelli del'alcol, capacità di giudizio compromessa e coordinazione motoria, euforia in alcuni casi, oppure peggio, stato d'ansia e panico, con conseguenze talvolta disastrose!
La narcosi da azoto è un’alterazione neuro psichica che si manifesta nelle immersioni con
autorespiratore ad aria compressa ed è determinata dall’azione narcotica dell’azoto ad elevata
pressione, questo anche perchè le nostre cellule nervose sono ricoperte da tessuto grasso, i gas inerti come l'azoto hanno la capacità di penetrare e legare facilmente con i tessuti grassi, anche se il fenomeno non è stato ancora spiegato in tutti i suoi aspetti, questo è uno dei fattori scatenanti. Quindi, maggiore è la pressione, maggiore è l’azione narcotica dell’azoto sulle
membrane cellulari.Questo significa che più scendiamo e maggiore sarà l'accumolo da parte dei tessuti di questo gas! La legge del nostro "amico" Henry parla chiaro:
“a temperatura costante, la quantità di un gas che si
può sciogliere in un liquido, è direttamente proporzionale alla pressione parziale del gas stesso”.
In genere i primi sintomi si avvertono dai -30mt(4bar) in poi, con un incremento esponenziale dopo i -40mt(5bar).Esistono altre cause "collaterali che possono scatenare una "crisi narcotica", infatti sappiamo che a queste profondità over 30 per colpa della maggior densità dell'aria nella bombola "fatichiamo" di più a respirare rispetto alla superficie, quindi c'è bisogno di mettere in atto una ventilazione più profonda e lenta, ma ecco che la narcosi ci mette lo zampino! infatti, uno dei sintomi è l'aumento della frequenza respiratoria, con conseguente accumulo di biossido di carbonio(CO2) e "fame d'aria" che molto spesso porta il subacqueo al panico e alla risalita incontrollata da profondità talvolta elevate, sempre che i sintomi siano lievi.
La narcosi è imprevedibile e varia da soggetto a soggetto! Lo stress è direttamente legato alla narcosi, stati di stress dovuti a poche ore di sonno, alcol, problemi familiari e altro, possono aggravare i sintomi, così come la forma fisica e l'allenamento alle immersioni profonde! Anche il modo di pinneggiare, l'assetto imperfetto che porta ad uno stato di affaticamento e la respirazione scorretta, sono tutti elementi che aiutano l'effetto "martini", così definito dal comandante Cousteau.
In Moltissimi casi, basta risalire di un bar(non quello all'angolo di casa vostra) o meno, per alleviare i sintomi e farli scomparire, ma perchè farsi del male cercando la famosa ebrezza da profondità e magari anche qualche problemuccio? molti risponderanno che la profondità è affascinante...molto spesso rispondo che la camera iperbarica non è altrettanto affascinante(chiedo scusa per la battuta cattiva) e nemmeno essere ripresi sotto braccio dal proprio compagno "stampati" su di uno scolglio a -65mt a far bolle per colpa del black out(stadio avanzato della narcosi), naturalmente sono casi limite!
Esiste un certo adattamento alla profondità, ma non è una certezza, infatti basta essere in una delle condizioni appena descritte ed ecco che cadiamo nelle mani della nostra "amica" Narcosi!
e come possiamo fare per evitare tutto questo, vi starete sicuramente domandando? semplice, quando utilizzate la normale aria, limitate le vostre immersioni al brevetto che possiedete e magari frequentate un bel corso NITROX che abilita all'uso di miscele iperossigenate(fino al 40%)che abbassa di molto la percentuale di gas inerte asorbita, per non parlare dei tempi d'imersioni prolungati con conseguente maggior divertimento.Abbiamo anche la possibilità di usufruire di miscele particolari che riescono a portarci in profondità con sicurezza e allontanando la narcosi, stiamo parlando del TRIMIX, ovviamente prima dovete percorrere un iter formativo molto impegnativo, ma questo sarà compensato dal piacere di scendere nel blu in piena efficienza mentale e fisica.
Avrete sicuramente capito che ormai è inutile scendere a determinate quote senza il giusto addestramento e miscela, inoltre dobbiamo sempre ricordarci che scendiamo per il puro divertimento e che quindi è da sciocchi rischiare la propria incolumità per far registrare al computer una profondita fuori curva, concludo questo argomento, ricordandovi che gli operatori professionisti hanno come limite i -50 mt in aria e che per profondità superiori(60mt) necessitano obbligatoriamente della camera iperbarica posta sopra la barca appoggio!
Questa breve descrizione, vuol essere solo una piccola intro al vasto argomento della Narcosi da Azoto.
Buone Bolle!!!